Molti
anni fa con la mia famiglia ed altri nostri amici feci una "vacanza
sarda".
Era
la prima volta che visitavamo la Sardegna e non sapevamo cosa ci
aspettasse.
Eravamo
una comitiva di 11 persone composta da 3 nuclei famigliari; e non
potendo stare tutti nella stessa casa, vivevamo in 2 appartamenti
diversi, a pochi Km di distanza in due centri urbani diversi.
La
casa dei miei genitori era una abitazione che ai giorni nostri
potremmo definire priva di privacy, poichè non aveva un corridoio,
quindi i tre locali adibiti a stanze erano comunicanti tra loro e per
spostarci eravamo costretti a passare da una stanza all'altra.
Fluminimaggiore
era il nome del paese in cui c'era l'abitazione principale nella
quale io non ci vivevo e le sole cose che ricordo del paese sono una
piazza con una lunga via principale e la mia considerazione su cosa
potessero fare i ragazzi della mia età per divertirsi in quel luogo.
Dell'abitazione, invece, ricordo le stanze comunicanti ed il letto
dei miei genitori con una rete strana e lunga quanto l'altezza di mio
padre il quale, per dimostrarmi la fortuna capitatagli, si coricò e
puntando i piedi contro la spalliera di latta la faceva suonare
creando stupore; io non avevamo mai visto un legno finto ne avevo mai
immaginato una cosa del genere; fu un gran divertimento. Ma la cosa
che ci fece ancora più ridere a crepapelle fu quando vidi mio padre
coricarsi al fianco di mia madre. Era come se fossero su due letti
diversi.
Mio
padre non era un uomo grasso ma aveva una pancia enorme e mia madre
un esile corpo, così quando erano insieme sembravano lui molto più
grasso e lei molto più magra di quanto in realtà entrambi fossero.
Quindi ogni volta che lui le si coricava accanto, su quel letto, mio
padre sprofondava e scendeva ad un gradino inferiore rispetto al
piano in cui si trovava il letto spoglio, mia madre invece, si alzava
di un gradino superiore rispetto rispetto al livello di mio padre; ed
io con la fantasia di quell'età, immaginavo che ogni volta che lui
si adagiava lei prendesse il volo.
Con
altre 3 persone della compagnia, io vivevo sul mare a Portiseddu una
frazione minore del paese la cui caratteristica era, in quegli anni,
la mancanza di elettricità, ' della rete del gas e l'acqua che si
doveva prendere dal fiume che sfociava in mare. C'erano solo poche
case di pescatori e l'unico locale pubblico era il "Bora Bora":
un capanno sulla spiaggia per rifornire ai bagnanti un semplice
ristoro.
Io
proveniente dalla città adoravo quel posto!
La
casa a due stanze aveva: una grande cucina in cui mangiavamo tutti
assieme ed una camera da letto dove io dormivo con la mia amica ed i
suoi genitori. Il resto della compagnia ogni sera tornava al paese e
ritornava la mattina seguente con le borse della spesa. Non ricordo
come mi lavassi in quel periodo, ma ricordo che chiamavo il mare la
mia enorme vasca da bagno, mentre la turca fuori nel cortile era
sempre piena d'insetti ed io non riuscivo ad usarla.