domenica 12 gennaio 2014

SARDEGNA


Molti anni fa con la mia famiglia ed altri nostri amici feci una "vacanza sarda".
Era la prima volta che visitavamo la Sardegna e non sapevamo cosa ci aspettasse.
Eravamo una comitiva di 11 persone composta da 3 nuclei famigliari; e non potendo stare tutti nella stessa casa, vivevamo in 2 appartamenti diversi, a pochi Km di distanza in due centri urbani diversi.
La casa dei miei genitori era una abitazione che ai giorni nostri potremmo definire priva di privacy, poichè non aveva un corridoio, quindi i tre locali adibiti a stanze erano comunicanti tra loro e per spostarci eravamo costretti a passare da una stanza all'altra.
Fluminimaggiore era il nome del paese in cui c'era l'abitazione principale nella quale io non ci vivevo e le sole cose che ricordo del paese sono una piazza con una lunga via principale e la mia considerazione su cosa potessero fare i ragazzi della mia età per divertirsi in quel luogo. Dell'abitazione, invece, ricordo le stanze comunicanti ed il letto dei miei genitori con una rete strana e lunga quanto l'altezza di mio padre il quale, per dimostrarmi la fortuna capitatagli, si coricò e puntando i piedi contro la spalliera di latta la faceva suonare creando stupore; io non avevamo mai visto un legno finto ne avevo mai immaginato una cosa del genere; fu un gran divertimento. Ma la cosa che ci fece ancora più ridere a crepapelle fu quando vidi mio padre coricarsi al fianco di mia madre. Era come se fossero su due letti diversi.
Mio padre non era un uomo grasso ma aveva una pancia enorme e mia madre un esile corpo, così quando erano insieme sembravano lui molto più grasso e lei molto più magra di quanto in realtà entrambi fossero. Quindi ogni volta che lui le si coricava accanto, su quel letto, mio padre sprofondava e scendeva ad un gradino inferiore rispetto al piano in cui si trovava il letto spoglio, mia madre invece, si alzava di un gradino superiore rispetto rispetto al livello di mio padre; ed io con la fantasia di quell'età, immaginavo che ogni volta che lui si adagiava lei prendesse il volo.
Con altre 3 persone della compagnia, io vivevo sul mare a Portiseddu una frazione minore del paese la cui caratteristica era, in quegli anni, la mancanza di elettricità, ' della rete del gas e l'acqua che si doveva prendere dal fiume che sfociava in mare. C'erano solo poche case di pescatori e l'unico locale pubblico era il "Bora Bora": un capanno sulla spiaggia per rifornire ai bagnanti un semplice ristoro.
Io proveniente dalla città adoravo quel posto!
La casa a due stanze aveva: una grande cucina in cui mangiavamo tutti assieme ed una camera da letto dove io dormivo con la mia amica ed i suoi genitori. Il resto della compagnia ogni sera tornava al paese e ritornava la mattina seguente con le borse della spesa. Non ricordo come mi lavassi in quel periodo, ma ricordo che chiamavo il mare la mia enorme vasca da bagno, mentre la turca fuori nel cortile era sempre piena d'insetti ed io non riuscivo ad usarla.