domenica 7 dicembre 2014

ACCADDE IL 10 DICEMBRE 1948

Nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ci sono 30 articoli che descrivono in sintesi principi e virtù di alto valore umanitario. Se essi venissero SEMPRE rispettati da ogni singolo individuo della terra, indipendentemente dal proprio ruolo o dal proprio grado di influenza, l'impatto sociale che ne risulterebbe, sarebbe così grande da impedire ad azioni ostili di avere la meglio senza arrivare agli attuali crimini umanitari.
Mi stupisco quando, non accettando le orrende violazioni di cui vengo a conoscenza, mi chiedo come possa essere necessario sviluppare al suo interno ulteriori dichiarazioni per tutelare peculiari diritti invece di operare uniti per una globale attuazione dell'intera Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Ovviamente per arrivare ad una meta così grande mi è totalmente reale della necessità di suddividere in progetti minori al fine di ottenere e stabilizzare le piccole vittorie che sommandosi portano a obbiettivi sempre maggiori.
Ma mi confondono le Associazioni discordanti su stessi soggetti le quali si fissano su singole violazioni che mi distraggono dall'osservare l'intera Carta Della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la quale illustra completamente una soluzione mondiale.
Consapevole che ogni nostra azione può violare un diritto di terzi e che può essere giudicata su una scala graduale che ne determina il bene e il male, non è facile mettersi al di sopra delle parti e sentenziare, ma sicuramente, prendendo in esame la singola azione fatta da un singolo cittadino, beh! io sò se vorrei ricevere le conseguenze di ciò che sto facendo e posso sentire vedere e prevedere se ciò porterà a me e ad altri gioia o dolore. Siccome di errori ne ho fatti tanti, penso che il gradino successivo riguardi l'etica di ogni persona: quanto si è disposti a rimediare per i propri danni?, quanto coraggio ci vuole per rimanere coerenti, non cedere a compromessi o per chiedere semplicemente scusa?
Non tutti hanno un "buon livello etico" che permetta loro di osservare oltre il proprio naso. Regole e leggi nascono dalle loro trasgressioni per la tutela degli altri, ma alla fine, anche per se stessi.
Le leggi comunque sono fatte dagli uomini per gli uomini e un vecchio detto seguito dai nemici e traditori delle stesse, diceva: "Fatta la legge, trovato l'inganno"; questo, più volte, ha risposto alla mia domanda sulla necessità di legiferare leggi sempre più restrittive a discapito della libertà.
Ad esempio: presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite si lavorò e si ottenne il 20 novembre 1989 una protezione piena e completa dell'infanzia con la Dichiarazione Internazionale sui Diritti del Fanciullo. Attualmente 190 paesi hanno ratificato il documento tranne gli Stati Uniti e la Somalia.
Non dissimile dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Convenzione raggruppa in tre grandi titoli i diritti da proteggere: Libertà, Uguaglianza ed il diritto di Espressione
Il suo primo articolo mi colpì notevolmente. Esso stabilisce che si viene considerati infanzia fino al compimento del 18° anno d'età salvo se si abbia raggiunto, prima, la maturità in virtù della legislazione applicata.
18 anni! Qui sono iniziate le mie considerazioni più disparate.
Mia nonna a 7 anni andava a lavorare, mia madre accudiva i fratellini minori io studiavo, ma 7 anni non sono i 18.
Nel mio mezzo secolo di vita ho visto bambini repressi per esser troppo adulti ed ho anche visto adulti ostacolati per aver esternato l'animo fanciullesco che non si era piegato alle sofferenze della vita.
Quindi arrivai ad un'altra conclusione: se l'essere umano ha sacrosanti diritti chi li sta tramutando in rigidi doveri?
La risposta era sempre L'UOMO!
Perciò ritorno al concetto esposto poc'anzi: se il singolo individuo non si attiene e non applica gli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani essi rimarranno un' utopia.
Se la specie umana si trova nella condizione in cui si trova è perchè sta lavorando contro o a favore dell'apolitica, laica e globale Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

© 2014 giuseppina porro