Nella Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani ci sono 30 articoli che descrivono in
sintesi principi e virtù di alto valore umanitario. Se essi
venissero SEMPRE rispettati da ogni singolo individuo della terra,
indipendentemente dal proprio ruolo o dal proprio grado di influenza,
l'impatto sociale che ne risulterebbe, sarebbe così grande da
impedire ad azioni ostili di avere la meglio senza arrivare agli
attuali crimini umanitari.
Mi stupisco quando, non
accettando le orrende violazioni di cui vengo a conoscenza, mi chiedo
come possa essere necessario sviluppare al suo interno ulteriori
dichiarazioni per tutelare peculiari diritti invece di operare uniti
per una globale attuazione dell'intera Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani.
Ovviamente per arrivare ad
una meta così grande mi è totalmente reale della necessità di
suddividere in progetti minori al fine di ottenere e stabilizzare le
piccole vittorie che sommandosi portano a obbiettivi sempre maggiori.
Ma mi confondono le
Associazioni discordanti su stessi soggetti le quali si fissano su
singole violazioni che mi distraggono dall'osservare l'intera Carta
Della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la quale illustra
completamente una soluzione mondiale.
Consapevole che ogni nostra
azione può violare un diritto di terzi e che può essere giudicata
su una scala graduale che ne determina il bene e il male, non è
facile mettersi al di sopra delle parti e sentenziare, ma
sicuramente, prendendo in esame la singola azione fatta da un singolo
cittadino, beh! io sò se vorrei ricevere le conseguenze di ciò che
sto facendo e posso sentire vedere e prevedere se ciò porterà a me
e ad altri gioia o dolore. Siccome di errori ne ho fatti tanti, penso
che il gradino successivo riguardi l'etica di ogni persona: quanto si
è disposti a rimediare per i propri danni?, quanto coraggio ci vuole
per rimanere coerenti, non cedere a compromessi o per chiedere
semplicemente scusa?
Non tutti hanno un "buon
livello etico" che permetta loro di osservare oltre il proprio
naso. Regole e leggi nascono dalle loro trasgressioni per la tutela
degli altri, ma alla fine, anche per se stessi.
Le leggi comunque sono fatte
dagli uomini per gli uomini e un vecchio detto seguito dai nemici e
traditori delle stesse, diceva: "Fatta la legge, trovato
l'inganno"; questo, più volte, ha risposto alla mia domanda
sulla necessità di legiferare leggi sempre più restrittive a
discapito della libertà.
Ad esempio: presso
l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite si lavorò e si ottenne il
20 novembre 1989 una protezione piena e completa dell'infanzia con la
Dichiarazione Internazionale sui Diritti del Fanciullo. Attualmente
190 paesi hanno ratificato il documento tranne gli Stati Uniti e la
Somalia.
Non dissimile dalla
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Convenzione raggruppa
in tre grandi titoli i diritti da proteggere: Libertà, Uguaglianza ed
il diritto di Espressione
Il suo primo articolo mi
colpì notevolmente. Esso stabilisce che si viene considerati
infanzia fino al compimento del 18° anno d'età salvo se si abbia
raggiunto, prima, la maturità in virtù della legislazione
applicata.
18 anni! Qui sono iniziate
le mie considerazioni più disparate.
Mia nonna a 7 anni andava a
lavorare, mia madre accudiva i fratellini minori io studiavo, ma 7
anni non sono i 18.
Nel mio mezzo secolo di vita
ho visto bambini repressi per esser troppo adulti ed ho anche visto
adulti ostacolati per aver esternato l'animo fanciullesco che non si
era piegato alle sofferenze della vita.
Quindi arrivai ad un'altra
conclusione: se l'essere umano ha sacrosanti diritti chi li sta
tramutando in rigidi doveri?
La risposta era sempre
L'UOMO!
Perciò ritorno al concetto
esposto poc'anzi: se il singolo individuo non si attiene e non applica
gli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani essi
rimarranno un' utopia.
Se la specie umana si trova
nella condizione in cui si trova è perchè sta lavorando contro o a
favore dell'apolitica, laica e globale Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani.
©
2014 giuseppina porro