Joe
ha vent'anni ed è già vecchio ed è già cupo ed è già serio per la sua età.
Nella sua intimità sale di giri in modo direttamente proporzionale
al quantitativo di sballo che si riesce a procurare, e come altri, il
suo ozio si fissa in modo inversamente proporzionale alla crescente richiesta di partecipazione alla vita.
Mi
chiedo.... quanto sarà stato sopraffatto per potersi ridurre così?
Illustri
mercanti di droga lo hanno già messo nei loro cache' professionali,
mentre onesti uomini d'affari, non lo vogliono nemmeno prendere in
considerazione. Per Joe, il vivere, è normale che funzioni così.
Nel
tentativo di trovare un punto d'entrata gli chiesi: "ehi, posso
chiamarti Joe?"
Imperturbato
mi rispose con quel suo timbro monotono che ha di raccontare:
"Mio
padre mi chiama Ooooooh, mia madre Pirla e mia sorella non mi chiama,
lei è nata per rompermi i coglioni!"
Mentre
lo guardavo pensavo: eppure è un ragazzo carino, è un artista, ama
la musica ed è nel pieno della sua vitalità....quale moda è punirsi
così!
Gli
dissi che avrebbe potuto cambiare, che "la famiglia dei
caroselli" se la vuoi c'è.
Ma
Joe rispose di NO! Spaventato, preferiva continuare in quell'unico
mondo a lui reale ed ai miei occhi accoratamente funzionale.
Infine
con altrettanto cinismo considerai: speriamo che Joe non diventi il
padre dei miei nipoti....
E
per fortuna così fu!
©giusikate