Visualizzazione post con etichetta poesia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta poesia. Mostra tutti i post

mercoledì 22 maggio 2013

L'AMICA






non è invadente, ma è persistente

non è assillante, ma è dirompente

non dà compassione, ma ha comprensione

non vuol ricompensa, ma vuol riconoscenza


© giusikate  2013








dipinto Damaride Marangelli
blog:http://damaride.blogspot.it/2010/12/quadri-olio-su-tela.html



domenica 28 aprile 2013

AIUTO


 foto presa da http://www.cronachelodigiane.net


Solo nel moderno mondo sovraffollato:
                                              ho chiesto aiuto a Dio ma non l'ho ascoltato;

                                              ho chiesto aiuto ad un professionista,
                                              ma Lui la sua attività ha cessato;
                                              ho chiesto aiuto ad un amico,
                                              ma Lui si è stancato;

                                              Poi Lui chiese aiuto a me
                                              e d'allora non mi ha più lasciato. - © giusikate

domenica 21 aprile 2013

CHIACCHIERE INTERCELLULARI


"Migliaia e migliaia
di persone che hanno studiato la malattia.Quasi nessuno
ha studiatola salute. "Adelle Davis















Ciao, hai visto la vitamina C?
Sì! a braccetto andava
a zonzo con la B.
AH! Ecco perchè il Calcio
si è imbronciato.
Adeeelle, per favore
poi dire come si dovrà fare
perchè venga tutto
correttamente assimilato?!
© GiusiPorro


mercoledì 10 aprile 2013

DIGNITA'


Come corolla che si schiude al sole
il tuo sguardo si eleva fiero © giuseppina porro
Foto pubblicata su www.pinkdna.it  "donne afghane" 

domenica 31 marzo 2013

SCRIVERE A QUATTRO MANI


Entrai nel sito, c'era l'invito di scrivere una poesia a 4 mani.
Mi chiesi e chiesi "come si fa a scrivere una poesia a quattro mani?"
Iniziai, scrivendo per prima, in una fredda mattina invernale: la fitta nebbia che lentamente si diradava, il vento pungente che mi schiaffeggiava.
Quando arrivò la risposta mi spiazzò. L'ho letta e riletta per riuscire a trovare la sua espressione. Avevamo due stili diversi, ognuno di noi seguiva un suo pensiero. Niente era stato concordato prima.
Una volta captata la sua ironia ho seguito quel rigo trovando questo esperimento affascinante perchè mi stava aprendo un nuovo modo di esprimermi. Ciò mi creò allegria.
La seconda risposta mi mise ancora di più in difficoltà, non riuscivo a proseguire non avendo una direzione verso cui andare. Pensai che questa fosse più una poesia al buio e decisi che doveva cambiare.
Anche dall'altra parte arrivò una richiesta di terminare.
Scrissi due pezzi con molta indecisione su quale fosse il migliore da usare.
Leggendo e rileggendo alla fine trovai la mia conclusione.

Se nei mesi del freddo villano
non sei mai venuto a Milano
non conosci l'umido inverno padano
con la nebbia che s'addensa pian piano
ed acceca il viandante che guarda lontano.

 Milano sei di tanti. Mangiatemi in otto
lascia perdere il tempo che regge le nuvole
dentro i miei giorni che sono dappertutto
il cervello lo vuoi per te o per noi ? Che c'importa del sole!

OH! Dici bene latino che al sole t'abbronzi
Qui è un inferno!
per questo il buon Dio ci ha dato l'inverno.
Però anche lui non può più tollerare
al gran temporale la quiete vuol regalare


Sì, lo vediamo tutti, è inutile pensare
andando al mare  s’incontra l’unico temporale
esige uno stato di purezza di chi si vuol lavare
tutto un corpo esposto, dentro la terra, come un maiale.

Da noi opulenti s'abbuffan, nel fango sniffan
Tra ruote d'arancia e letti d'alloro
fronteggian rivali, raccolgono oro
dietr'Alpe vicine d'innevate cime
disgelano al sole creando slavine
giusi/sergio

lunedì 18 marzo 2013

EHI AMICO!


Qualche giorno fa sul "Fatto Quotidiano" trovai un articolo sullo spinello elettroico.
L'articolo era a favore e per indorare la pillola veniva sottolineato l'utilizzo medico di tale sostanza.
In concomitanza a tale lettura ricevo un'email di una mia amica con una testimonianza di uno studente che ha partecipato ad un incontro informativo da chi sta aiutando altre persone ad uscire dal tunnel della droga.
Voglio pubblicare qui il suo successo e farti conoscere un'altra verità:

IO DICO NO ALLA DROGA

Questo è un successo di un ragazzo che ha assistito ad una conferenza Narconon di prevenzione alle droghe :
Forse smettendo di passare interi pomeriggi a sfondarmi di canne e a fissare punti fissi per aria, forse smettendo di prendermela con me stesso perché sto perdendo quella brillante lucidità che avevo fino a poco tempo prima. Se davvero la lezione fosse stata fatta da uno dei soliti moralisti di passaggio che non avesse la minima esperienza in questo campo avrei passato comodamente le due ore a dormire … Ma mi sono accorto che è tutto vero e l’apatia non è una chimera ma è dietro l’angolo. Grazie!!.”
Studente, Gennaio 2013
Foto Paleomichi


Ehi amico sai che bello
se mi faccio uno spinello
ehi amico sai che sballo
la pastiglia mentre ballo
ehi amico sai che storia
con la polvere demonia
ehi amico....ehi amico.....
ma ti bruci il cervello?
Estintoreeee dai fratello!
Bssss... OFF   -  © giusikate

venerdì 15 febbraio 2013

ACCADE IL 15 FEBBRAIO - SAN FAUSTINO



Oggi voglio raccontare una storia un pò farlocca per poter un pò scherzare.
Dal 13 al 15 febbraio anticamente si festeggiavano i giorni della Luparia ed erano giorni fecondi.
Papa Galasio I istituì la festa degli innamorati a San Valentino il 14 febbraio.
Solo recentemente il giorno dopo, il 15 febbraio San Faustino, fu messo come patrono dei single.
Business dell'avida società attuale o chi è rimasto a pregare ha dovuto rivolgersi ad altro santo?

San Faustino
Aiutami tu
Non so trovare:

Fedele
Amore,
Unione
Stabile,
Travolgente
Inamoramento, e.....
Non lo sai fare?!
Oh no! Ma chi, devo pregare? -  © giuseppina porro

In verità San Faustino fu un vero martire della persecuzione religiosa che continua a perversare.
Su questo non bisogna scherzare. La libertà è una virtù da conservare.

domenica 10 febbraio 2013

ACCADE IL 14 FEBBRAIO

SAN VALENTINO FESTA DEGLI INNAMORATI













Sentire

Amore

Nel cuore

Vibrare

Affinità.

Liberare

Empatia

Nascosta

Tutto l'anno

Inibita, ma  coraggiosamente

Non più occultata ad

Ogni SAN VALENTINO 

© giuseppina porro

Nel 496 Papa Galasio I istituì la festa degli innamorati.
Sostituì la precedente festa pagana della LUPERCARIA.
Nell'antica Roma si celebrava nei giorni nefasti di febbraio il mese purificatorio in onore del Dio Fauno protettore del bestiame ovino e caprino, per proteggerli dagli attacchi dei lupi.
Nei giorni che vanno dal 13 al 15 febbraio i festeggiamenti intrapresi erano legati alla purificazione dei campi o ai riti di fecondità.
Una leggenda dice che San Valentino fu amante delle rose e che le regalasse alle coppie di fidanzati come augurio per una felice unione matrimoniale.
San Valentino è considerato non solo il patrono degli innamorati ma anche il protettore degli epilettici.
La festa di San Valentino fu diffusa dai Benedettini poiché furono i primi custodi della Basilica dedicata al santo nella città di Terni; ora celebrata in tutta Europa, America ed Estremo Oriente.
Le Valentine corrieri di sentimenti d'amore nell'ottocento erano buste ricamate o decorate con motivi floreali.
Il 14 febbraio del 1400 a Parigi si istituì "L'Altro Tribunale dell'Amore" il quale aveva come scopo quello di decidere sulle controverse legate ai contrati d'amore, i tradimenti e la violenza contro le donne. I suoi giudici venivano selezionati sulla base della loro familiarità con la poesia d'amore.
Il giorno dopo, 15 febbraio c'è San Faustino patrono dei Single

venerdì 3 agosto 2012

ABC DELLA POESIA

Da un vecchio libro di "Grammatica Italiana" di G.Falzone ho trovato:

PROSA (dal latino prosa o prorsa = diritta, che va in linea retta, composta di pro=avanti e di versa o vorsa, deriva dal verbo vertere = girare) è l'espressione per mezzo di parole non legate a schemi metrici.
La prosa trova applicazione in ogni forma scritta quali: la lettera, il diario, i componimenti scolastici, l'articolo, il romanzo ecc. E' alla base di ogni nostra comunicazione scritta quotidiana.
LA POESIA (dal greco poiesis, deriva di poiein = fare, inventare)  è l'arte di comporre i versi o, più generalmente, di esprimere in forma d'arte la propia visione della realtà
LA METRICA. Il termine ha antichissime radici greche: esso deriva da metriké (techné) = arte metrica, derivazione di métron = misura, misura del verso.
Essa comprende lo studio delle regole che stanno alla base della versificazione  
IL VERSO Base dello studio metrico di un testo è il verso (dal latino versus-us, che propriamente significa il voltare, quindi = l'andare a capo, derivato di vertere = voltare.
IL VERSO E' L'UNITA' DI LUNGHEZZA VARIABILE COMPOSTA DA UN CERTO NUMERO DI SILLABE (minimo 2 max 16) CHE SOTTOSTA' A UN CERTO RITMO.
Oggi, difficilmente le poesie si attengono alla metrica tradizionale, preferendo una maggiore libertà di struttura. tuttavia i poeti ricercano nei loro componimenti un'espressione ritmica, basata sull'armonia delle parole.
Il ritmo nel verso italiano è determinato da due elementi:
il NUMERO COSTANTE DELLE SILLABE, ad esempio il settario ha sette
  sillabe
    la CADENZA DEGLI ACCENTI, ad esemipo il settario ha sempre due
      accenti: il primo su una delle prime quattro sillabe, il secondo sempre   
      sulla sesta sillaba 
      Es. La nébbia agli irti còlli 
      piovviginàndo sàle. (G. Carducci)


    Il VERSO può essere PIANO, TRONCO, SDRUCIOLO, secondo che sia piana, tronca o sdruciola la parola finale.
    Il computo delle sillabe di un verso si effettua sempre sul verso piano
    Il verso tronco ha una sillaba in meno del corrispondente verso piano. 
    Il verso sdruciolo ne ha una in più.
    Esempio su la seguente strofa di settari di A. Manzoni


    Ei fu. Siccome immòbile     (sdruciolo: 8 sillabe)
    dato il mortal sospìro         (piano: 7 sillabe)
    stette la spoglia immémore (sdruciolo: 8 sillabe)
    orba di tanto spìro             (piano: 7 sillabe)
    così percossa attònita        (sdruciolo: 8 sillabe)
    la terra al nunzio sta...      (tronco: 6 sillabe)

    Per determinare il numero delle sillabe di un verso occorre tener conto delle figure metriche, ossia delle variazioni di numero prodotte da particolari fenomeni di pronunzia.
    Le figure metriche sono: la SINALEFE, la DIALEFE, la DIERESI, la SINERESI
    • SINALEFE o elisione: fusione tra la vocale finale atona di una parola e la vocale iniziale della parola seguente. In tal modo le 2 vocali si uniscono nella pronuncia. Nell'esempio di A. Manzoni:
    Vide il mio genio e tacque      (si contano 9 sillabe che per effetto Videil mio genioe tacque        delle 2 elisioni praticate, diventano 7)
    • DIALEFE o iato: è il contrario della sinalefe. E' la mancata fusione di due vocali (in genere perchè una delle due è tonica). Nell'esempio di A.Dante:
    Già era in loco onde s'udial' rimbombo...
    Già /erain locoonde s'udial' rimbombo ...
    • DIERESI: ha come effetto il separare le vocali di un dittongo o di un trittongo, leggendole come se costituissero due sillabe distinte. In genere la dieresi è segnalata da due puntini, collocati sulla prima delle due vocali
    Nell'esempio di A.Dante
    Di quella nobil patria natio...
    Di quella nobil patri/a natio...
    • SINERESI: è il contrario della dieresi. E' la fusione di due vocali che non dovrebbero costituire dittongo. Per effetto della sineresi, quindi, leggiamo come una sola sillaba gli iati. Nell'esempio di G. Leopardi 
    Solea danzar la sera intra di quei...


    I versi della poesia italia prendono il nome dal numero delle sillabe che compongono il VERSO PIANO.
    Abbiamo prciò il:
    • BISILLABO (2 sillabe – accento: 1^) Nell'esempio di G. Cesareo:
    Diètro
    qlche
    vétro,
    qlche
    vìso
    bnco...
    • TRISILLABO (3 sillabe – accento: 2^) Nell'esempio di A. Palazzeschi:
    Andàte,
    corréte,
    chiudéte
    la fònte....
    • QUATERNARIO (4 sillabe – accenti: 1^ e 3^) Nell'esmpio di I. Nievo:
    Oh, che cuore
    pien d'amore!
    Oh, che fiore
    di candore!
    • QUINARIO (5 sillabe – accenti: 1 o 2^ e 4^) Nell'esempio di A. Fusinato:
    E' fosco l'aere,
    il cielo è muto!
    Ed io, sul tacito
    veron seduto,
    in solitaria
    malinconia,
    ti guardo e lacrimo,
    Venezia mia!
    • SENARIO (6 sillabe – accenti: 2^ e 5^) Nell'esempio di G. Mameli:
    Fratelli d'Italia,
    l'Italia s'è desta;
    dell'elmo di Scipio
    s'è cinta la testa...
    • SETTENARIO (7 sillabe – accenti 1 o 2 o 3 o 4^ e 6^) Nell'esempio di A. Graf:
    Dalla chiesetta alpestre
    giunge il clamor dell'ora;
    al ciel che si scolora
    olezzan le ginestre.
    • OTTONARIO (8 sillabe – accenti 4^ e 7^) Nell'esempio di A. Graf:
    C'era una volta... che cosa?
    Son come grullo stasera!
    Non mi ricordo, ma c'era,
    c'era una volta qualcosa.

    Oppure accenti: 3^ e 7^ come nell'esempio di D. Valeri:
    Girotondo, girotondo!
    Qunanti sono? Una dozzina.
    La farandola mulina,
    senza posa intorno al mondo.
    In questo secondo caso si considera l'ottonario un doppio quaternario.
    • NOVENNARIO (9 sillabe – accenti: 2^, 5^ e 8^) Nell'esempio di P. Maestri:
    Da quando la mèsse ha spigato
    scintillano i campi ogni notte:
    son lembi di cielo stellato.

    Talora gli acenti nel novennario si posano sulle sillabe 5^ e 8^; oppure 4^ e 8^; oppure 6^ e 8^.
    • DECASILLABO (10 sillabe – accenti: 3^, 6^ e 9^) Nell'esempio di A. Manzoni:
    Oh giornate del nostro riscatto!
    Oh dolente per sempre colui
    che da lunge, da labbro d'altrui,
    come un uomo straniero, le udrà.

    Oppure accenti: 1 o 2^ e 4^ / 6 o 7^ e 9^ come nell'esempio di G. Zanella:
    Sotto l'antico / noce fronzuto
    abita il fabbro / della borgata;
    un poderoso / dal petto irsuto
    e dalla scabra / mano onorata.
    In questo caso il decassillabo può considerarsi come un doppio quinario
    • ENDECASILLABO è il verso per eccelenza della poesia italiana. Esso ha tre forme principali di ritmo:
    1. accenti: 6^ e 9^ come nell'esempio di G. Gozzano
      Nella serenità canavesana
    2. accenti: 4^, 7^ e 10^ come nell'esempio di A. Dante
      Considerate la vostra semenza.
    3. Accenti: 4^, 8^ e 10^ come nell'esempio di A.Dante
      Mi rotrovai per una selva oscura.
    • DODECASILLABO (12 sillabe – accenti: 3^, 7^ e 11^) Nell'esempio di G. Mazzoni:
      Con la gelida minaccia de l'inverno
      batte obliquo sulla casa il temporale.

      Oppure come doppio senario come nell'esempio di A. Manzoni
      Dagli atrii muscosi, / dai fori cadenti,
      dai boschi, dall'arse / fucine stridenti,
      dai solchi bagnati / di servo sudor,
      un volgo disperso / repente si desta...
    Il VERSO MARTELIANO risulta dall'unione di due settenari, e può pertananto essere definito come un DOPPIO SETTENARIO. Come nell'esempio di A. Manzoni:
    Su i campi di Marengo / batte la luna; fosco
    tra la Bormida e il Tanaro / s'agita e mugge un bosco...

    Il DOPPIO OTTONARIO risulta dall'unione di due ottonari come nell'esempio di E. Thovez:
    Cumuli d'oro, rame, / soffici moli di neve,
    torri di rosa, voragini, / abissi vertiginosi!

    VERSI COMPOSTI – Non mancano, nella poesia italiana, versi composti, come negli esempi che seguono:
    1. (un ottonario e un sernario) come nell'esmpio di A. Negri:
      Sette fiammelle di barche, / che vanno a pescare:
      L'Orsa Maggiore è caduta, / è caduta nel mare.
    2. (un settario e un novennario) come nell'esmpio di G:Dannunzio
      Ridono tutte in fila / le linde casette ne 'l dolce
      sole ottombrino, quale / colore di rosa, qual bianca.

      LA CESURA il termine deriva dal latino caesura=taglo, derivazione di caedere=tagliare e infica una pausa che si verifica nel mezzo del verso: nei versi composti (doppio senario, doppio settenario, ecc) e in alcuni versi semplici (endecasillabo)
      Es. Nel mezzo di cammin / di nostra vita.... (Dante)
           Dagli atrii muscosi / dai fiori cadenti... (Manzoni)
      Ciascuna delle parti di un verso composto si chiama EMISTICHIO, ossia mezzo verso.